Il Sogno di Campaldino
Sceneggiatura illustrata per il Cinema e il Teatro
di Giovanni Enrico Arrighini
Associazione Città Infinite - Via delle Conce, 10 - Lucca 55100 CF/P. IVA: 02250360464 - info@ilsognodicampaldino.it
Scena 9
[...]
ELISEO
Mi aggregai ad una banda di soldati mercenari,
fu facile conquistare la loro fiducia,
curavo le loro ferite,
e insegnavo loro
a combattere come i monaci guerrieri.
Avevo odio contro tutto il genere umano...
La fiamma del fuoco proietta l'ombra di Eliseo sulla roccia.
Non c'è niente di meglio che poter sperimentare
le cure mediche su un campo di battaglia,
sui i feriti e i prigioneri.
Ho capito molte cose e trovato rimedi.
Ma a quale prezzo!
Tremo adesso,
dal pensiero che un giorno
gli uomini possano applicare in serie
quello che fatto io,
facendo esperimenti su migliaia di persone...
Flashback di una camerata di un manicomio con le inferriate alle finestre.
Dentro ci sono delle persone con le camice di forza legate ai letti.
Con il passare del tempo
la mia autorità crebbe
e fui chiamato a ricoprire
la carica di capitano medico
nelle file dell'esercito imperiale.
Quando le truppe dell'Imperatore
corsero a difesa di Siena
feci di tutto per partecipare
Eliseo guarda Buonconte da Montefeltro.
BUONCONTE
Dimmi della vittoria,
delle nostre insegne
alzate al vento
e le bandiere dei nemici
trascinate dai cavalli nel fango.
Il racconto della battaglia di Eliseo inizia, ma si ferma dopo poche battute per il delirio di Buonconte che ricorda la sua battaglia a Campaldino attraverso le parole del fratello Loccio che con lui aveva partecipato allo scontro.
Accanto a Buonconte appare Loccio con l'armatura, le vesti stracciate e il volto ricoperto di sangue.
Le immagini della carica si sovrappongono al racconto.
ELISEO
e presero alle spalle i fiorentini...
LOCCIO
la vista sobbalza,
tutto scompare e riappare.
Il cuore mi scoppia nella testa sotto il peso del ferro.
Devo guardare la punta della lancia,
la punta della lancia deve restare alta.
I colori dei nostri cavalieri.
Il leone rosso del Pazzo.
L'aquila degli Uberti.
Davanti a tutti le bande gialle azzurre di Montefeltro.
12 paladini contro un esercito intero.
I cavalieri nemici sempre più vicini.
La punta della lancia.
Altissimo l'urlo "San Donato".
Non sento il contraccolpo, non sento più niente.
Cadono come pecore i fiorentini...
BUONCONTE
Loccio fratello...
Buonconte chiama delirando Loccio che scompare.
Il racconto di Eliseo continua.
ELISEO
Quando irruppero i cavalieri tedeschi
e presero alle spalle i fiorentini sfiniti
per aver combattuto tutta la giornata,
fu la disfatta.
I fiorentini e i loro alleati
si dispersero
e cominciò la caccia.
Ogni poggio era sporco di sangue,
i cadaveri erano sparsi ovunque.
I gruppetti dei fuggiaschi
venivano circondati e massacrati.
Senza nessuna pietà.
Urla, grida.
A migliaia, migliaia.
Anch'io partecipai alla strage.
Non so quanti
uomini ho massacrato...
Primissimo piano degli occhi di Eliseo.
Dapprima con la mazza,
poi ho cominciato a sventrali.
Un gruppo di prigionieri fiorentini
fu radunato vicino
ad un torrente...
I Senesi mi facevano cerchio,
e come un macellaio con l'ascia
e uno stiletto strappavo
loro il cuore e l'altre cose,
e bestialmente
tutti ne mangiavamo.
Poi buttavamo i loro cadaveri
con le viscere fuoriscite
nel torrente che portava all'Arbia...
Flashback di una piccola radura davanti ad un torrente. Inquadratura di Eliseo con la veste una volta bianca oramai coperta di sangue, e il braccio destro alzato.
Nella mano stringe un cuore.
Ai suoi piedi il corpo di un soldato.
Intorno disposti a cerchio i soldati senesi.
Dietro di loro c'è una gruppo numeroso di soldati fiorentini prigionieri in ginocchio con le mani e i piedi legati che gridano.
Pausa di silenzio.
Primo piano di Buonconte sconvolto.
BUONCONTE
Maria, quale orrore...
ELISEO
Questo andò avanti
fino a tarda sera,
anche dopo il suono
che segnava la chiusura della caccia.
Ricordo ancora vagamente
la luce delle torce,
l'arrivo dei cavalieri degli Uberti
inorriditi dal macello...
Mi ribellai
rivolgendoli le armi contro.
Fui colpito da un colpo di spada
e caddi dato per morto nel torrente,
scomparendo alla vista insieme ai cadaveri...
Flashback della scena tragica con rapide immagini.
Eliseo mostra la cicatrice sulla testa a Buonconte.
Il capitano imperiale
fu dato per disperso
Primo piano di Eliseo.